Il 2022 è stato l’anno più grande di sempre per gli attacchi hacker di criptovalute, con 3,8 miliardi di dollari rubati alle aziende che operano nel settore, rispetto ai 3,3 miliardi di dollari del 2021. Questo aumento è ancora più pronunciato rispetto al 2019 e al 2020, quando il totale dei crimini era significativamente inferiore a 0,5 miliardi di dollari.
Se fino al 2020 gli hacker hanno preso maggiormente di mira gli scambi centralizzati, ora la maggiore concentrazione di hack si vede nella finanza decentralizzata (DeFi). La DeFi è una delle aree in più rapida crescita e più interessanti dell’ecosistema delle criptovalute, in gran parte grazie alla sua trasparenza. Ma, la stessa trasparenza è anche ciò che rende la DeFi così vulnerabile: gli hacker, infatti, possono analizzare il codice DeFi per colpire al momento giusto e massimizzare il loro furto.
Attraverso la sua analisi delle attività on-chain, Chainalysis è stata anche in grado di determinare che:
- I protocolli DeFi sono ora chiaramente al centro dei criminali informatici, rappresentando la stragrande maggioranza (82,1%) di tutte le criptovalute rubate dagli hacker.
- Nel corso del 2022, ottobre si è distinto come il più grande mese di sempre per l’hacking di criptovalute, con furti che hanno toccato i 775,7 milioni di dollari in 32 attacchi separati. Marzo ha visto un altro picco nell’hacking di criptovalute con il furto di 733 milioni di dollari, guidato in gran parte dall’hacking di Axie.
- I gruppi collegati alla Corea del Nord sono stati gli hacker di criptovalute più prolifici, rubando un valore stimato di 1,7 miliardi di dollari in criptovaluta attraverso diversi hack.